Dall’associazione “Dolcespiaggia” riceviamo e pubblichiamo.
Una fila di brutti cartelloni bianchi, saldamente infissi nella duna protetta della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Anche davanti alla Torre Perla, alla suggestiva foce del Rio Palidoro: 2 chilometri di pannelli metallici e addio naturalezza della spiaggia tutelata.
L’impatto sul paesaggio è devastante: i cartelli spiccano nel’azzurro del cielo invadendo la linea delle dune, un effetto “muro” che richiama i confini militarizzati o le recinzioni delle carceri.
E’ l’ultima novità sull’area Nord della Riserva. Avvisi in 7 lingue: ATTENZIONE! BALNEAZIONE NON SICURA PER MANCANZA DEL SERVIZIO DI SALVAMENTO. Segnalazioni sicuramente utili e obbligatorie per legge, ma era proprio necessario invadere il paesaggio? Non sarebbero stati sufficienti avvisi presso gli accessi?
Dolcespiaggia chiede a chi di dovere se questo intervento è stato autorizzato dalla Soprintendenza e dalla Commissione di Riserva e si domanda se non si sarebbe potuto rispondere all’esigenza di segnalazione attraverso un sistema più discreto, meno impattante, congegnato all’interno di un progetto coerente.
Questa ulteriore offesa al paesaggio Litoraneo segue di qualche settimana alla inopportuna illuminazione realizzata sulla ciclabile costruita sul lungomare di Maccarese. Pali alti quanto quelli del Grande Raccordo Anulare mai autorizzati dalla Soprintendenza competente per la tutela del paesaggio. I lampioni sono decisamente sproporzionati, sgraziati, brutti. Oltre al danno recato alla Natura da una illuminazione così alta in zona sottoposta a doppio vincolo paesaggistico, adiacente all’area 1 di Riserva (i Tumuleti di Bocca di Leone, protezione massima secondo la legge istitutiva del 1996), oltre ai costi gravosi (complessivamente la ciclabile è costata 1.800.000 euro per poco più di 2 chilometri lineari e questo tipo di illuminazione ha fatto la sua parte), tale scelta esprime ancora una volta la mancanza totale di gusto estetico da parte di chi opera sul nostro paesaggio marino.
Dolcespiaggia auspica per il futuro scelte più consapevoli da realizzare anche attraverso la consultazione aperta con i soggetti che da tempo si occupano di tutelare la Riserva, con gli esperti, con le persone competenti, con un disegno generale, un progetto condiviso.
Ricordiamo che, addirittura, nella più recente segnaletica c’era un errore clamoroso: si parlava di “Parco” invece che di “Riserva”. Come possono succedere cose del genere?!!
Il brutto che avanza sono i lampioni e i cartelloni in stile autostradale, ma è anche il degrado. A proposito di segnaletica, Il Sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha di recente disposto di rafforzare la presenza di cartelli di divieto presso le Dune di Passoscuro, ”in modo da segnalare in maniera evidente l’interdizione al traffico nelle aree dunali”. Cartelli utili e necessari, sempre che poi le contravvenzioni vengano fatte. Da anni le Associazioni chiedono il rispetto delle regole. E chiedono anche una recinzione a protezione delle dune, che l’Amministrazione aveva promesso di realizzare prima dell’estate 2016, e così non è.
Il nostro mare non è fatto per essere consumato da un turismo vandalico e ingordo, il litorale non è un pezzo di città, la bellezza del paesaggio è un tratto distintivo e inalienabile di cui per fortuna il nostro territorio è ancora ricco, che va rispettata, tutelata e semmai accresciuta con opportuni interventi di rinaturalizzazione.
Tornando ai cartelli, l’unica vera segnalazione dell’esistenza della Riserva sul territorio di Passoscuro-Palidoro si deve ai 4 cartelloni realizzati grazie a un laboratorio didattico anni fa con la Scuola “Erminio Carlini” di Passoscuro, con la consulenza di biologi e la collaborazione di WWF e Italia Nostra e dell’architetto paesaggista Nicola Canessa. Vi sono le immagini, le notizie sulle ricchezze naturali, i riferimenti al valore culturale dei luoghi, i disegni fatti dai bambini. Chiediamo che allora anche questa presenza venga rafforzata, sempre nell’ambito di un ridisegno coerente della segnaletica in questa zona.
Perché chi arriva sul nostro litorale non trovi soltanto divieti e minacciosi allarmi, ma un invito accogliente a fruire della spiaggia e del mare in modo rispettoso e consapevole.
2016-07-25